Ciao, sono Maricla Pannocchia, scrittrice, copywriter e ghostwriter freelance. Scrivo regolarmente per privati e aziende, dalle fiabe per bambini e gli articoli passando ai manuali e alle biografie, e sono una delle penne fisse del famoso magazine online Voglio Vivere Così, dove racconto storie di expats, viaggi e cambio vita.

Sin da quando ero piccola, ho sempre detto che, da grande, avrei viaggiato per il mondo mantenendomi con la scrittura, ed è proprio quello che sto facendo. Ho pubblicato diversi libri a mio nome sia in italiano sia in inglese, che hanno ottenuto ottime recensioni. I miei libri sono stati recensiti su vari siti web e blog e alcuni mi hanno anche intervistata. Tra questi, cito Vanity Fair Italia, Voglio Vivere Così, Donna Vagabonda, Viaggiare da Soli, Reti Solidali. e tanti altri blog.

La mia passione per la scrittura mi ha portata ad andare in un campo profughi al confine turco-siriano per raccontare la missione della Onlus italiana “Support and Sustain Children” e ad Atene, dove ho avuto modo d’incontrare diverse persone rifugiate seguite da una Onlus locale, e di raccontare le loro storie. Ho scritto articoli su diverse associazioni in Cambogia e Thailandia e, in occasione della mia prima visita in Vietnam, nel 2022, ho potuto intervistare delle famiglie con dei figli gravemente disabili a causa dell’Agente Arancio.

Scrivo da sempre perché è una mia passione primaria e sono grata di essere nata con questo dono. Penso che le parole siano fondamentali per (ri)scrivere la realtà e che sia necessario farne un uso più accurato. La mia missione è quella di raccontare storie di persone che, in Occidente, spesso vengono considerate “gli ultimi”. Voglio che le storie che racconto si concentrino sull’umanità, per ricordarci come siamo tutti parte dell’Uno e ricchi nella nostra diversità.

Voglio promuovere un modo di viaggiare più vero e responsabile. Sono contraria al volonturismo e al volontariato fatto senza qualifiche e/o competenze, e spesso senza avere un sufficiente numero di giorni a disposizione. Vedo spesso contenuti social, e non solo, in cui la narrativa predominante è ancora quella dell’Uomo bianco che va ad aiutare “i più bisognosi” o in cui si pratica la “pornografia della povertà.”

Tramite il mio modo di raccontare il mondo e il viaggio, spero d’incoraggiare altre persone a scendere dal piedistallo su cui siamo nati e a diventare più umili, meno accondiscendenti o irrispettosi nei confronti delle popolazioni locali, avvicinandoci a loro con vera curiosità e con una genuina voglia di creare una relazione umana.

Spero anche che la mia storia possa ispirare altre persone, di qualsiasi età, a viaggiare di più o a cambiare vita, se è quello che vogliono. Nel corso dei miei viaggi ho incontrato diversi occidenti insoddisfatti della propria vita “a casa” che, però, non hanno il coraggio di fare il primo passo per cambiare. Io sono cresciuta in un piccolo paesino della Toscana, in una famiglia disfunzionale e in contesti, come quello scolastico, in cui non mi sono mai sentita compresa o supportata. Al contrario, venivo spesso tacciata come “strana”, “pazza” o “sbagliata”.

Sin da piccola, infatti, ho sempre cercato l’autenticità, non capivo perché la gente si omologasse, perché tutti portassero una maschera e fossero spesso cattivi nei confronti degli altri. In più, sono una persona altamente sensibile, molto introspettiva e osservatrice, e ciò non è mai stato accettato o compreso. Durante l’adolescenza, e anche dopo, ho avuto come role model Angelina Jolie – non perché è una celebrità, fattore che non ho mai ritenuto importante –, che mi ha ispirata in termini di attivismo e mi ha fatto trovare il coraggio per essere veramente me stessa e perseguire i miei obiettivi. È stato grazie a lei se, quando avevo circa 17 anni, ho sentito parlare per la prima volta della Cambogia, e qualcosa mi ha “chiamata.”

Dopo tanti anni passati a soffocare in Italia, sentendomi sempre come un pesce fuor d’acqua, a luglio 2022 sono venuta in Cambogia per vedere con i miei occhi quel Paese di cui avevo sentito parlare a lungo. Non sono venuta qui con l’idea di trasferirmi ma, 10 giorni dopo il mio arrivo, ho stracciato il biglietto di ritorno. Ora vivo stabilmente nella bellissima Siem Reap – la città più vicina al celebre complesso archeologico di Angkor Wat -, dove ho aperto il mio business nel campo della scrittura, e la Cambogia è la mia casa.

Da lì, parto alla scoperta del mondo, degli altri e di me stessa!

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